Aiutaci: firma la petizione!
Che cos'è una Carbon Tax? A cosa serve e perchè è importante? Qui troverai le risposte che cerchi.
Con l'arrivo di questa pandemia ci siamo promessi di diventare migliori, e di ricostruire la nostra società in modo resiliente e lungimirante. Il cambiamento climatico è reale, e l'impatto delle attività produttive su di esso è dimostrato scientificamente. Le conseguenze sulla qualità della nostra vita rischiano di essere estremamente pesanti, per questo è fondamentale agire ora introducendo strumenti collaudati da numerosi esperti in altrettanti paesi per incentivare la decarbonizzazione.
A partire dal nostro studio del 2018, sviluppato insieme ai ragazzi e alle ragazze di Free2Change, oggi insieme a Marco Cappato, associazione Eumans, Science For Democracy e 27 premi nobel sosteniamo la petizione Stop Global Warming: chiediamo ufficialmente alla Commissione Europea di prendere in esame l'introduzione di una Carbon Tax Europea. Siamo ancora in tempo per cambiare le cose, ma dipende da noi!
Se sai già di cosa si tratta e vuoi solo firmare: prosegui qui!

Francesco Sala
Team Leader Carbon Tax

Andrea Romano
Responsabile Area Ambiente
Cos'è la Carbon Tax?
La carbon tax è una forma di carbon pricing: una tassa corrispondente alla valorizzazione economica delle emissioni di CO2 legate a prodotti o servizi. Questa tassa nasce con lo scopo di rendere reale e visibile l'impatto negativo e i danni economici provocati alla società dai cambiamenti climatici che vengono così generati, affinchè le imprese siano incoraggiate a offrire prodotti e servizi carbon-free e i cittadini a fare scelte di acquisto e consumo più consapevoli.
Come funziona?
Si deve definire in primo luogo l’entità della tassa (€/tonn CO2). Nella sua forma più semplice, questa tassa viene generalmente applicata “upstream”, ovvero alle imprese distributrici di combustibili fossili, calcolando la quantità di CO2 emessa in corrispondenza del combustibile venduto.La carbon tax ha costi di implementazione minimi perché sfrutta il meccanismo di raccolta delle tasse esistenti, e i proventi possono infine essere reinvestiti in politiche fiscali a favore del cittadino.
Perché funziona?
Perchè si incoraggiano i consumatori e le imprese a ridurre le emissioni laddove è più efficiente farlo e si forniscono incentivi per programmare scelte industriali di lungo periodo volte alla diminuzione delle emissioni. Ad esempio, analisi della Commissione Europea, indicano che nel 2019 l’aumento del prezzo della CO2 nel mercato europeo ETS ha prodotto una diminuzione record delle emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di elettricità del 15% accelerando l’abbandono della fonte fossile più dannosa: il carbone.
Le esternalità negative prodotte dalle emissioni di CO2 sono costi per la società che non sono generalmente considerati nei costi di beni e servizi. Questo causa una distorsione nei prezzi di beni e servizi: fa sembrare cioè più convenienti economicamente quelli prodotti generando elevate emissioni ignorando però l’alto costo che comportano alla società.
Le carbon tax si sono spesso rivelate efficaci nello stimolare l’innovazione tecnologica, volta a migliorare l’efficienza in termini di emissioni.
É mai stata implementata una Carbon Tax?
Eccome! La carbon tax è già applicata in diversi paesi con ottimi risultati. Oltre alla Svezia già citata, fanno parte del club ad esempio Svizzera, Irlanda, Francia, Portogallo, Regno Unito e British Columbia (Canada). In Germania sarà introdotta l’anno prossimo e servirà a finanziare lo sviluppo delle energie rinnovabili. La Banca Mondiale tiene una dashboard aggiornata delle misure di carbon pricing a livello mondiale. Si è parlato da tempo di Carbon Tax, per questo sono stati condotti numerosi studi in materia: puoi trovare un’interessante analisi condotta dall’Osservatorio sui Conti Pubblici guidato da Carlo Cottarelli qui oppure puoi consultare questi studi.

Non esiste già un Green Deal Europeo?
Il Green Deal Europeo è in fase di elaborazione da parte della commissione e deve essere attuato in iniziative legislative concrete. Per questo è importante sostenere proposte come stopglobalwarming.eu per spingere verso l’attuazione concreta e con la massima ambizione dei contenuti del Green Deal. Anche la Task Force guidata da Vittorio Colao ha recentemente indicato la Carbon Tax tra le misure da implementare.
Come funziona oggi?
Non solo Green Deal: l’Europa è già all’avanguardia nel mondo grazie al sistema di scambio delle emissioni ETS. Tuttavia questo sistema copre solo il 40% delle emissioni continentali (settori della generazione elettrica, grandi industrie e trasporto aereo) e il suo prezzo è storicamente stato troppo basso e volatile. Interi settori, come i trasporti e gli edifici ne sono esclusi. Per questo è importante dare un prezzo adeguato alle emissioni in tutti settori economici per sostenere la decarbonizzazione.
ETS: di cosa si tratta?
Una tipologia di carbon pricing molto popolare è il sistema di cap and trade che definisce un volume massimo alle emissioni e crea un mercato per i permessi ad emettere. Il mercato, tramite l’incrocio di domanda e offerta, stabilisce in questo caso il prezzo per ogni tonnellata di CO2 emessa. L’ETS europeo (Emission Trading scheme) è uno dei più grandi sistemi di cap and trade al mondo.
Quindi... saranno i cittadini a pagare di più?
Un timore diffuso è che introdurre una nuova tassa aumenti il peso fiscale sui cittadini, a cui verrebbe scaricato l’onere di pagare la tassa dalle aziende. Tuttavia ai governi si chiede di reinvestire il gettito in politiche fiscali a favore dei cittadini, soprattutto dei ceti più poveri. Un opportuno utilizzo del gettito in chiave di revenue-neutrality può produrre il cosiddetto doppio dividendo: al beneficio ambientale si aggiunge un beneficio economico.
Se implementata bene, una carbon tax può, a parità di pressione fiscale, portare alla riduzione di altre tasse come quella sul lavoro, le imprese o le persone fisiche, lasciando però notevoli benefici ambientali ai cittadini, i quali sarebbero inoltre incentivati a mettere in campo azioni per ridurre le loro emissioni e quindi l’esposizione alla tassa.

Cambiamento climatico... di cosa si tratta?
Il cambiamento climatico antropogenico è la più grande minaccia del nostro tempo. Le emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane si stanno accumulando nell’atmosfera a ritmi mai visti (il grafico riporta la concentrazione di CO2 in atmosfera espressa in parti per milione negli ultimi 800.000 anni) cambiando il clima e aumentando le temperature globali, acidificando gli oceani e distruggendo gli ecosistemi naturali. Tutto questo sta avendo e avrà sempre più incalcolabili impatti anche sull’economia e sulla stabilità della nostra società: nel 2020 il World Economic Forum ha definito il Climate Change il più grande rischio per l’economia e la società.
Uno strumento come questo può aiutare a combatterlo?
Gli strumenti di carbon pricing sono visti da molti esperti come una delle armi più efficaci per combattere il riscaldamento globale. Senza il riconoscimento dei danni economici causati dall’uso dei combustibili fossili, non risulta economicamente conveniente ridurre le emissioni sebbene gli effetti ricadano poi sulla collettività. Per questo la proposta di una carbon tax come “lo strumento più efficace per ridurre le emissioni di CO2 nella quantità e alla velocità necessaria” è sostenuta da 27 premi nobel.
Si finirà per incoraggiare le imprese a spostarsi all'estero?
Un’altra legittima preoccupazione è che la tassa possa sfavorire l’economia del paese che la adotta a favore dei competitors e indurre il carbon-leakage (la delocalizzazione delle imprese e delle emissioni all’estero). Anche questo rischio può essere risolto implementando opportuni strumenti, come l’imposizione di una tassa anche ai beni importati per tener conto delle emissioni di CO2, e la concessione di esenzioni temporanee ad alcuni settori produttivi. La Svezia, con la carbon tax più alta al mondo, è riuscita a conciliare crescita economica e riduzione delle emissioni stimolando l’innovazione e l’economia green. Fondamentale è stata la gradualità nell’approccio: la tassa è partita nel 1991 da livelli molto modesti per poi crescere nel tempo.

Ok ma... a cosa serve la mia firma?
La petizione stopglobalwarming.eu è un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) . Si tratta di una sorta di proposta di iniziativa popolare a livello europeo: se si raggiungono 1 milione di firme entro il 20 luglio 2020 la proposta sarà presentata alla Commissione europea e discussa al Parlamento europeo. Possiamo dare forma ad un’Europa verde e sostenibile!
Chi altro sostiene questa petizione?
Non sei solo! Insieme al politico e attivista Marco Cappato, tantissimi esperti, enti, associazioni e NGO stanno sostenendo questa petizione. Tra questi anche 27 premi nobel, esperti come Alberto Majocchi (Professore Emerito di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia) e Monica Frassoni (co-Presidente del Partito Verde Europeo), anche personaggi del mondo dello spettacolo come Fedez, Nina Zilli, Mara Maionchi, Neri Marcorè, Giulia Innocenzi, Gabriele Muccino, Cristiana Capotondi e Pif hanno deciso di sostenere questa iniziativa.
Ci siamo!
Speriamo di averti convinto dell'importanza di sostenere oggi questa petizione, affinché possa essere ascoltata dall'Europa: troverai il modulo per la firma proprio qui sotto, non aspettare!
Hai domande o segnalazioni da fare, o vuoi darci una mano a sostenere questa campagna? Scrivici a ricercaesviluppo@yezers.it.
Noi ci crediamo, e voi?
Ecco tutte le organizzazioni che credono in questa campagna e che questo tema diventi oggetto del dibattito nazionale, europeo ed internazionale