Qual è il tema affrontato?
La rivoluzione digitale che sta interessando la nostra società è ormai realtà e nei prossimi anni il processo si intensificherà. Di fronte ai rapidi cambiamenti in ambito digitale, il nostro Paese, pur avendo eccellenze, ha un ritardo drammatico e sta pagando caro l'analfabetismo digitale a tutti i livelli. Sebbene alle future generazioni sarà richiesto un livello sempre maggiore di competenze digitali, ad oggi queste sono pressoché tralasciate dal sistema scolastico. La gran parte della popolazione italiana non sa utilizzare gli strumenti digitali che possiede e con cui interagisce quotidianamente e questo la penalizza sia in qualità di cittadini che di lavoratori.
Chi è interessato da questo problema?
Quando si parla di competenze digitali si fa riferimento al quadro di riferimento che la Commissione europea adotta per “misurare” le capacità digitali dei cittadini europei di età compresa tra i 16 e i 74 anni.
La carenza di competenze digitali potrebbe far pensare che anche l’utilizzo delle tecnologie in Italia sia limitato, mancando le capacità di utilizzarle al meglio. E invece negli ultimi anni il consumo della Rete è in continua crescita, allargando sempre più il gap digitale tra utilizzo e competenze: questo fenomeno è riscontrabile in particolar modo tra i giovani nella fascia d’età 15-24, i più assidui utilizzatori della Rete.
Quali implicazioni ha questo problema?
Le competenze digitali in Italia rappresentano un tema caratterizzato da innumerevoli contraddizioni: tutti ne parlano ma le competenze legate all’innovazione tecnologica richieste oggi da imprese, pubbliche amministrazioni e mondo del lavoro in generale sono difficilmente reperibili.
Nonostante alcune isolate iniziative, le aziende faticano a trovare figure opportunamente qualificate: dai numerosi report e analisi condotti in quest’ambito, emerge chiaramente l’esistenza di una sostanziale sperequazione fra offerta e domanda. In particolare, il numero di laureati o diplomati che escono ogni anno dal mondo della formazione pubblica non è sufficiente a soddisfare le esigenze delle aziende, le quali hanno enormi difficoltà a reperire queste risorse. Emerge inoltre che la carenza più consistente sia quella dei professionisti TIC.
Com'è stato affrontato il problema sino ad ora?
A riprova della stringente necessità di eliminare il gap con gli altri Paesi europei in termini di digitalizzazione e competenze digitali, l’Italia ha adottato il 21 luglio 2020 la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, un documento con il quale si delineano le linee guida per gli interventi in campo digitale e che dovrebbe portare a cambiamenti strutturali nella formazione, nella connettività e nell’utilizzo degli strumenti digitali. Gli assi di intervento della Strategia sono quattro: Istruzione e Formazione Superiore, Forza lavoro attiva, Competenze specialistiche ICT, Cittadini.
Qual è la soluzione identificata?
Al personale docente è richiesta una formazione lata e approfondita, che concerne sia aspetti pedagogici che aspetti prettamente tecnici, inerenti il proprio settore. Si è cercato di suddividerle in tre macro aree, interdipendenti l’una dall’altra:
- Ampia competenza di base, che comprende abilità pedagogiche e abilità tecniche;
- Preparazione e capacità di creare innovazione, riflettere cioè sul proprio lavoro e innovarlo in previsione dei cambiamenti della società;
- Sviluppo continuo di competenze personali e comunitarie, capacità di creare network efficaci con altri colleghi e operatori del settore ed essere attori attivi di una continua formazione.
Sulla base delle competenze richieste al personale docente per sviluppare le principali macro aree (ampia competenza di base, preparazione e capacità di creare innovazione, sviluppo continuo di competenze personali di base) si ritiene utile mettere in atto le seguenti misure:
- Programma per sviluppare la formazione degli insegnanti pre- e in-servizio e sua implementazione (Teacher Education Forum)
- Formazione continua online a partire dall’attuale livello di competenza di ciascun insegnante (MOOC, Massive Open Online Course)
- Favorire il processo di una formazione continua guidata dalle esigenze di insegnanti, scuole e autorità regionali
- Ampliare il modello degli insegnanti tutor: l'insegnante guida gli altri insegnanti a utilizzare le ICTs nell'istruzione