Europa

Premessa
Qual è il problema che si cerca di risolvere?

Il team di Ricerca Europa ha analizzato gli aspetti politici e istituzionali che determinano la formazione di coalizioni o blocchi di Stati Membri all’interno dell’Unione Europea.

Le istituzioni europee sono infatti caratterizzate da diversi principi di rappresentanza, i quali hanno una funzione decisiva nella direzione politica delle decisioni europee: Parlamento Europeo e Commissione mediante un approccio maggiormente sovranazionale; viceversa il Consiglio Europeo è l’organo istituzionale intergovernativo per eccellenza.

La differenza tra il principio di rappresentanza su mandato nazionale e il sistema decisionale del Consiglio fa emergere i principali divari tra gli Stati membri, istituzionalizzando di fatto un sistema di colazioni o blocchi di Paesi, che agiscono e votano compatti, con l’intento di salvaguardare i propri interessi economici, politici e sociali. Tali blocchi ruotano principalmente attorno alla disposizione geografica dei paesi e ai loro obiettivi di lunga durata. Ad oggi, le coalizioni più consolidate sono:

  1. Asse Franco-Tedesco,
  2. “Frugali”: Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia
  3. Visegrad: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Nonostante i paesi del Mediterraneo rivestano una posizione centrale nel Consiglio, Italia, Spagna, Grecia e Portogallo contribuiscono in maniera meno decisiva sul futuro dell’Ue a causa della mancanza di una posizione unisona. Tale disorganicità indebolisce il potere di trattativa durante le decisioni del Consiglio, facendo prevalere le posizioni degli altri blocchi a scapito degli interessi dei paesi del Mediterraneo. Per tali ragioni le iniziative frammentarie dei singoli paesi del sud Europa hanno un impatto proporzionalmente minore rispetto alle potenzialità di un’azione organica e condivisa.

 

  • ESEMPIO
  1. Tra il 17 e il 21 luglio 2020 un blocco di 4 Paesi, i cosiddetti “frugali”, è riuscito a tenere in stallo il Consiglio Europeo straordinario, riunitosi per decidere il futuro dell’Unione Europea dopo l’emergenza sanitaria, economica e sociale causata dal Covid-19. Paesi Bassi, Austria, Danimarca e Svezia hanno mostrato grande compattezza e hanno ottenuto una riduzione dei contributi a fondi perduto del Next generation Eu, nonché uno sconto sui contributi al bilancio UE (“rebates”) di circa 7,8 miliardi.  Il Consiglio Europeo è solo l’ultimo di una serie di esempi.
  2. Nel 2017 la città Milano ha perso l’assegnazione della nuova sede dell’EMA, nonostante l’Italia avesse la candidatura più robusta, fosse già organizzata per accogliere l’agenzia e disponesse (e dispone tutt’ora) di un’industria farmaceutica vasta e in salute. I Paesi Bassi hanno vinto l’assegnazione sfruttando un incidente diplomatico che aveva irritato Madrid nei confronti di Roma (rif. Ventotene).
Chi riguarda
Chi è interessato da questo problema?

Italia, ma anche Spagna, Grecia, Portogallo e in generale i paesi del Mediterraneo, coloro che vengono chiamati con il poco felice acronimo di “PIGS”. Le difficoltà che stanno attraversando gli Stati del Sud Europa, e l’Unione Europea nel suo complesso, non derivano solo ed esclusivamente dalle loro azioni di politica interna. A volte gli Stati Membri non hanno una reale percezione di ciò che accade negli altri paesi dell’UE, special modo se riguarda nazioni distanti culturalmente e politicamente da loro. Sicuramente spesso una visione semplicistica dei Paesi in difficoltà, come Spagna, Portogallo, Italia e Grecia, ha portato a galla diversi interrogativi da parte dei Paesi del Nord Europa.

A questa “incomprensione” si aggiungono poi gli effetti asimmetrici della pandemia da Covid-19. La crisi sanitaria ha infatti amplificato fragilità e svantaggi strutturali, figli di investimenti errati. Tale asimmetria assume i contorni della nota e vecchia direttrice Nord-Sud. In altri termini la crisi da coronavirus rischia di approfondire ulteriormente il divario tra il Nord e il Sud dell’Europa. Le distanze economiche tra Amsterdam e Roma, tra Berlino e Madrid, tra Vienna e Atene rischiano di aumentare ancora.

Soluzione
Quali sono le implicazioni della soluzione identificata?

La soluzione che il team Europa si fa carico di promuovere è l’istituzione di una visione comune che unisca gli interessi condivisi largamente dagli Stati del Mediterraneo. Una coesione di valori e di obiettivi è il punto di partenza per la creazione di un’alleanza stabile tra i paesi del Sud Europa. Un’alleanza culturale che vada oltre la politica e che sappia efficacemente sostenere gli interessi dei singoli Paesi in maniera organica. Solo così sarà possibile portare sul tavolo delle trattative del Consiglio un Mediterraneo compatto che favorisca la crescita e il rafforzamento di un intero continente.

  • Yezers sta attualmente elaborando un Manifesto, frutto dell’analisi svolta in questo Team di Ricerca, con l’obbiettivo ultimo di rafforzare le istituzioni democratiche europee.
Dossier
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Presto sarà resa disponibile qui la documentazione relativa al progetto.

Team

Team Leader: Gianluca Lascala

Referente Ricerca e Sviluppo: Vittorio Dini