Qual è il problema che si cerca di risolvere?
Obiettivo: L’ambizioso progetto della Fab city è quello di realizzare entro il 2054 delle città autosufficienti.
Le città, nelle loro dinamiche, riflettono la standardizzazione e il modello di economia lineare che ha caratterizzato lo sviluppo dagli inizi del '900, dove si importa la maggior parte dei beni consumati e si produce scarti e rifiuti che non vengono riutilizzati (Products In-Trash Out). Questo modello non è più sostenibile, e vi è dunque la necessità di invertire la rotta. Fab City vuole trasformare il modo in cui la città consuma e produce, secondo il modello ‘Data In Data Out’ (DIDO). Il new globalism e la nuova rivoluzione digitale permettono lo switch tra il modello PITO e il DIDO, che si concretizza attraverso un network di innovazione basato sulle capacità e i saperi locali, sulle infrastrutture, sulle risorse, le competenze e i valori. La produzione deve avvenire in città, a partire da quella di energia, cibo e prodotti, in modo da passare dalla standardizzazione al consumo intelligente che, oltre al riutilizzo dei rifiuti prodotti, permette di incontrare le necessità locali e stimolarne la creatività e innovazione. In questo modo, si rafforzano le interconnessioni all’interno della città stessa e tra città differenti grazie allo sharing di best-practices e si assiste a un empowerment dei cittadini.
Team Leader: Patrizia Dessì
Referente Ricerca e Sviluppo: Davide Maggipinto