Qual è il tema affrontato?
La democrazia che conosciamo, quella elettorale, è in crisi da decenni. Le elezioni sono sempre più basate sull’inseguimento del consenso a breve termine e la logica di contrapposizione. Chiamare i cittadini alle urne, a distanza di anni tra una tornata e l’altra, non basta più a farli sentire parte attiva di una comunità e, anzi, li porta a perdere interesse verso la politica in generale.
Per questo, alcuni grandi temi che la politica non riesce ad affrontare, o perché non portano consenso nel breve termine (per esempio il cambiamento climatico) o perché ostaggio di opposti interessi di partito (per esempio la legge elettorale) devono essere affrontati in modo alternativo. Bisogna cambiare il modo far funzionare la democrazia, riportando l’interesse generale davanti agli interessi di partito.
Chi è interessato da questo problema?
Purtroppo, o per fortuna, questo è un tema che riguarda tutti, anche se la ignoriamo, la politica influenza e continuerà ad influenzare la nostra vita. Le decisioni che prendiamo ora possono avere un grande impatto anche sulle generazioni successive. Prendiamo in esame, per esempio, il tema del cambiamento climatico. Più i partiti e la politica ignorano il problema, più questo peggiora.
Data questa grande crisi, anche la soluzione ad essa dovrebbe riguardare tutti. Ed è questo che punta a fare “un’Assemblea dei cittadini”, rappresentare allo stesso modo persone di ogni età, genere e condizioni diverse, per trovare nuove soluzioni ai problemi di oggi.
Quali implicazioni ha questo problema?
Gli italiani si sentono sempre più estranei alla politica, che vedono come un qualcosa di lontano e che non possono cambiare in nessun modo. I cittadini non si sentono rappresentati e hanno perso la fiducia nei politici e nei partiti. Tutto questo non fa che accrescere l’astensionismo e il disinteresse generale. Inoltre, la democrazia come la conosciamo oggi, non riesce a superare questi problemi, e non riesce a dare il giusto rilievo a tematiche come il cambiamento climatico o i diritti della comunità LGBT, allontanando per esempio i giovani.
Questo problema è presente all’estero? Se sì, come è stato affrontato e con quali conseguenze?
Il problema è comune a moltissimi paesi, europei e non. Moltissimi di questi hanno risolto con l’utilizzo delle “Assemblee dei cittadini”, che infatti sono lo strumento di democrazia deliberativa-aleatoria maggiormente diffuso nel mondo e di maggior successo.
Sono tante le esperienze internazionali che dal 2005 si susseguono in giro per il mondo: Canada, Irlanda, Belgio, Australia, Regno Unito, Francia, Polonia… Per scoprire di più, vi proponiamo questo bellissimo TED Talk di Rodolfo Lewanski.
Si tratta di pratiche in cui gruppi di cittadini sono chiamati ad affrontare uno specifico argomento, ad approfondirlo, a confrontarsi su questo, a dibattere e a deliberare, ovvero produrre documentazioni finali che contengano loro idee, proposte, raccomandazioni, indicazioni. Questi cittadini sono scelti con un campionamento casuale e stratificato. Ovvero, sono selezionati con un’estrazione casuale dalle liste anagrafiche che mira a ricreare all’interno del gruppo dei cittadini gli equilibri e le dinamiche che sono presenti nella società in termini di genere, età, residenza ecc. Tutte queste esperienze hanno alcuni aspetti in comune, come le fasi in cui suddividono (incontri con esperti, gruppi di interesse, comitati e associazioni, incontri aperti al pubblico, deliberazioni finali e presentazione alle istituzioni).
In tutti questi paesi i riscontri sono stati positivi: si sono raggiunti traguardi importanti come la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso (Irlanda). Inoltre, queste Assemblee hanno sempre accresciuto il senso di fiducia e la responsabilità dei cittadini, oltre a rendere giustizia alle minoranze e valorizzare il dialogo.
Qual è la soluzione identificata?
Le “Assemblee dei cittadini” sembrano essere la miglior soluzione anche per l’Italia.
Politici Per Caso, il Comitato italiano per le Assemblee dei Cittadini estratti a sorte è un Comitato che ha l’obiettivo di portare queste Assemblee in Italia. Come? Innanzitutto, con una Proposta di Legge di iniziativa popolare per istituire le Assemblee dei Cittadini in Italia a tutti i livelli: nazionale, regionale e comunale. In secondo luogo, promuovendo sul tutto il territorio italiano sia la realizzazione di Assemblee dei Cittadini che la loro istituzione, ad esempio, in Statuti e regolamenti comunali e regionali.
Come per gli altri paesi in cui sono state sperimentate, i punti fondamentali delle “Assemblee dei cittadini” sono:
1) Decisioni di qualità sviluppate con il coinvolgimento diretto dei cittadini
2) Il bene comune e l’interesse generale sono al cuore del processo
3) Le decisioni sono prese da un gruppo indipendente di cittadini, grazie alla loro selezione casuale
4) Le decisioni sono assunte dai cittadini dopo essersi adeguatamente informati sulle questioni in oggetto e dopo aver ascoltato il parere e le posizioni di varie persone coinvolte in modo differente, quali esperti e stakeholders
5) Un alto livello di consenso interno sulle decisioni prese in seno all’Assemblea – le varie decisioni ricevono una media dell’80% del consenso dei membri dell’Assemblea
6) Un alto livello di consenso popolare sulle decisioni prese nelle Assemblee
7) Il processo di organizzazione di un’Assemblea Aleatoria incoraggia le istituzioni e la società civile a ricercare soluzioni ai problemi comuni e a presentare le loro raccomandazioni
8) Nuovi spunti, riflessioni e soluzioni potrebbero scaturire dalle Assemblee, grazie alla natura del loro processo che contempla l’intervento la presentazione di un’ampia gamma di punti di vista e prospettive
9) Si tratta di un metodo trasparente di decision making, ovvero di elaborazione ed assunzione di decisioni nell’interesse generale
Quali sono i prossimi passi di questo team?
Politici Per Caso, sta raccogliendo le firme per portare la sua Proposta di Legge in Parlamento (bisogna raggiungere 50mila firme in 6 mesi). Viste le restrizioni in corso, che rendono impraticabile l’organizzazione di banchetti di raccolta, si sono organizzati per una raccolta firme che partirà nella prima 2021.
Nel caso si raggiungessero le firme necessarie, la proposta di legge prevede che la prima “Assemblea dei cittadini” istituita sia sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici, come richiesto in vari Paesi da movimenti ecologisti internazionali.
Il Comitato di Politici per Caso raccoglie diverse associazioni e organizzazioni. Ecco la squadra:
Coordinatore: Lorenzo Mineo, Eumans
Vice-coordinatore: Diletta Milana, Yezers
Tesoriere: Samuele Nannoni, Oderal
Co-Fondatrice: Virginia Fiume, Eumans